giovedì 1 ottobre 2015

L’unica vera marcia è quella degli arditi, vittoriosi, di ritorno dal fronte.


Come ogni anno associazioni di stampo sinistrorso e pacifista, a.n.p.i. e arci su tutte, si ritrovano per la “marcia della pace”. 
Marcia per la Pace - 3 ottobre 2015Quest’anno a Siena si svolgerà il giorno 3 ottobre e il tema viene presentato così dal volantino: “i pellegrini della pace – ricordare per non ripetere – i 100 anni dalla Prima Guerra Mondiale”. Quindi si ricorderà la grande vittoria italiana nel primo conflitto mondiale con una marcia funebre addobbata con fustigatori lagnanti e penitenti in ginocchio. Difficilmente i giovani italiani che sacrificarono la loro vita sul Carso o nei valichi alpini ne saranno felici. 
I partecipanti a questo rito annuale forse scordano che l’Italia si completò proprio grazie a questa guerra, che come tutte le guerre è sanguinosa e denuda l’uomo di ogni dignità ma non per questo va rinnegata e relegata ad un misero piagnisteo. I ragazzi che con il coltello tra i denti attaccavano le trincee austriache vanno elevati a eroi e non compianti. Il loro sacrificio ha permesso di avere l’Italia come la conosciamo oggi e quindi per ricordarli degnamente si dovrebbero festeggiare le loro gesta e cospargere i loro sepolcri con petali di rosa, non con lacrime di coccodrillo per il solo motivo che nell’Italia ipocrita di oggi esser buoni e misericordiosi è di moda e fa molto radical chic. 
Se vi fossero ancora dei reduci in vita sicuramente non esiterebbero ad insegnare a questi “marcianti pacifisti” cosa sia “l’interventismo”. 
Risparmiateci la vostra morale qualunquista ed evitate queste pagliacciate! 
La Prima Guerra Mondiale l’abbiamo vinta e la vogliamo festeggiare ricordando i nostri caduti con tutti gli onori possibili. 
Eia! Eia! Eia! Alalà!



Nessun commento:

Posta un commento